La pioggia

E’ l’odore di pioggia il mio odore preferito, si libra leggero nell’aria come una farfalla svolazzante da un fiore all’altro in una bella giornata di primavera. La pioggia però non è solo della primavera, è di tutte e nessuna stagione, va e viene, si fa desiderare, talvolta odiare persino, quando è troppa e annega tutto in uno strato liquido impossibile da far defluire. Insegna l’arte dell’attesa, la pioggia; insegna la necessità di lasciarsi andare, di scorrere e far scorrere, di esplodere quando è accompagnata da fulmini e tuoni, potenze inafferrabili temute ancora oggi, non solo dai bambini.

Troppe poche persone la amano e ne comprendono l’essenza mutevole; sono persone-pioggia, pioggia esse stesse, nate dall’acqua e cresciute con l’acqua in tutte le sue forme ed espressioni dentro: mutevoli, leggere e dolci un momento e scure e tempestose quello successivo. Ne percepiscono l’arrivo e la accolgono con un sorriso seguito da un senso di liberazione.

Anche oggi aspetto la pioggia, in questa calda domenica di giugno dal cielo blu come il mare senza increspature. Aspetto perché la pioggia prima o poi arriverà e con lei il suo profumo che si libra leggero come una farfalla svolazzante in una bella giornata di primavera.

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